Gli Stati detengono da sempre elevati quantitativi di riserve auree presso le proprie Banche Centrali (l’Italia è la 4° al mondo con 2700 tonnellate circa) poichè l’oro è l’unica attività finanziaria reale, l’unica che può essere impiegata nel caso di un vero e proprio crollo del sistema finanziario. L’oro è stato alla base del sisitema monetario mondiale per quasi 1500 anni, sino a che in epoca recente (metà del XX secolo) si decise di passare ad un sistema incentrato sul credito bancario. Definiamo valore reale quello dell’oro in contrapposizione a quello della moneta bancaria che possiamo definire convenzionale.
Spieghiamo ora come si determina il valore delle banconote e delle attività finanziarie convenzionali (titoli di debito pubblico o privato, certificati e conti di deposito, ecc…).
La Banca Centrale emette circa il 15 % dell’ammontare della moneta circolante, il resto è moneta scritturale, emessa della banche commerciali, quando erogano mutui, finanziamenti o semplici pagamenti elettronici. Non c’è praticamente limite a queste emissioni, in quanto come già detto, dal 1971, data della fine degli accordi di Bretton Woodds, le emissioni di moneta non sono più vincolate ad un sottostante di riserve auree obbligatorie.
Le banche dall’emissione di moneta (sia la Banca Centrale, che quelle commerciali) ottengono un profitto, il cosidetto “signoraggio bancario”, ovvero quel reddito che si ottiene dall’interesse pagato da coloro che prendono in prestito la moneta. La Banca Centrale presta moneta alle banche commerciali e agli Stati (questi in cambio emettono titoli di debito pubblico che consegnano alla Banca Centrale). Le banche commerciali emettono moneta scritturale in favore di imprese e privati.
Come potete capire tutto il meccanismo monetario, è governato dalle banche e questo può causare dei grossi problemi, vediamo quali:
1. Se le banche commerciali emettono troppa moneta in forma di crediti e poi questi non vengono ripagati le banche possono fallire, facendo perdere i risparmi ai propri correntisti (il fondo di garanzia nazionale copre appena lo 0,5 % delle giacenze ed in modo limitato);
2. La Banca Centrale (BCE, Federal Reserve, ecc…) come detto fornisce moneta agli Stati e in cambio ottiene titoli di debito pubblico. Questo meccanismo tipico degli Stati avanzati, priva questi ultimi del potere di emettere direttamente moneta e garantisce un controllo indipendente sulle masse monetarie in circolazione. Il meccanismo però può rompersi… se lo Stato sovrano non è più in grado di pagare il proprio debito non riceverà più moneta dalla Banca Centrale (è il caso recente della Grecia) e sarà costretto:
– a prendere drastici provvedimenti fiscali (prelievi forzosi sui conti, tasse patrimoniali ed altri aumenti consistenti di tutte le imposte) per riportare i proprio conti in regola, ma con conseguenze devastanti sull’economia del paese;
– oppure a prendere direttamente il controllo della Banca Centrale e emettere moneta senza alcun limite, andando però incontro a un iperinflazione, che può raggiungera cifre elevatissime e addirittura portare ad un ripetuto cambiamento del corso legale delle banconote (come nei paesi sudamericani nella seconda metà del XX secolo).
Da questo possiamo dedurre un concetto importante, espresso in una massima di un famoso banchiere:
“L’ORO E’ DENARO, TUTTO IL RESTO E’ CREDITO”. (J.P. MORGA
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